
Scattata da me, quest'estate a NYC.
Stuprò e uccise irachena, Marine
confessa ed evita pena di morte
articolo tratto da TgCom
Un soldato americano in missione in Iraq ha ammesso di avere stuprato una ragazzina locale di 14 anni e di avere ucciso lei e tutti i membri della sua famiglia. Come riferisce la Bbc online, James Barker ha riconosciuto le proprie colpe all'inizio del processo marziale a suo carico in corso negli Usa. L'ammissione di colpevolezza permetterà così all'imputato di evitare la pena capitale.
Barker è uno dei quattro soldati statunitensi accusati dell'omicidio. Tutti i sospetti appartengono alla Seconda brigata di elite della 101esima Divisione aerea.
L'avvocato di Barker, David Sheldon, ha spiegato che il suo assistito ha deciso di collaborare con al Corte e di testimoniare contro gli altri sospettati.
I tre imputati che dovranno rispondere di stupro e omicuidio sono Jesse Spielman, Paul Cortez e Bryan Howard.
Di sicuro il titolo firmato Punchline — pubblicato in Sol Levante da Sony, ma che in Europa arriverà con 505 Gamestreet, un editore indipendente — procurerà a molti grossi mal di testa. Un po’ Villaggio dei dannati, un po’ Signore delle mosche, la storia è quella di Jennifer, diciannovenne nell’Inghilterra degli anni ‘30 del Novecento e prigioniera degli orrori di un orfanotrofio semi abbandonato, dove è costretta a subire le sevizie più crudeli. La questione ancora più disturbante è che, a perpetrare le torture, è un gruppo di “innocenti” bambine, che reggono l’istituto col peggiore sadismo, esplicitato, in una delle scene più forti, dal rituale della sepoltura viva dell’ospite.
A parte il sangue sacrificato in favore della violenza psicologica e il tema estremamente delicato, che — dalle anticipazioni (se ne parla qui: www.gamasutra.com/features/20060607/sheffield_01.shtml) — sembrerebbe estendersi a una perversa sottolettura erotica, tabù al momento solo sfiorato dai videogiochi, Rule of Rose non dovrebbe allontanarsi troppo dalle logiche del genere survival horror, come Resident Evil e Silent Hill. L’esordio del gioco in Italia, intanto, è vicinissimo: il 24 novembre.
Terremoto a Hollywood. Tutti erano convinti che dopo "Eyes wide shut" non avremmo più visto sullo schermo un'opera del maestro Stanley Kubrick. Eppure dai suoi archivi sono stati "resuscitati" tre copioni scritti negli anni '50, pronti per il cinema. "The down stope" è sulla guerra civile americana, "God fearing man" su un prete-rapinatore e "Lunatic at large", dove Colin Farrell dovrebbe interpretare un pluriomicida fuggito dal manicomio.
Per quest'ultimo film la grande industria cinematografica americana si è subito mobilitata. A dirigere le ottanta pagine di sceneggiatura sarà Christopher Palmer, i produttori sono Charles Finche ed Edward Pressman. Ma soprattutto ad interpretare il pluriomicida è stato chiamato Colin Farrell, che per adesso non ha sciolto le riserve perché sarà impegnato sul set del nuovo film di Woody Allen.
Non trapelano ulteriori indiscrezioni su "Lunatic" se non che è tratto da una storia vera, ambientato nella New York del 1957 e che Kubrick definì: "Una pazza avventura nello stile di Kerouac. E' come un incontro tra Arancia meccanica e Shining", ha rivelato la moglie Christiane.
A trovare i tre preziosi manoscritti Philip Hobbs, il genero del regista (scomparso il 7 marzo del 1999). Hobbs ha lavorato per dodici anni a stretto contatto con Kubrick e ultimamente stava riordinando i suoi archivi fino a quando non ha trovato questi tre copioni, già pronti per essere diretti. Ma il grande regista li mise da parte perché non aveva tempo per occuparsene.
Christiane ha dato il suo assenso per l'utilizzo delle sceneggiature. "Questi progetti li conservò per molto - ha detto al Times - vuol dire che gli piacevano. Ricordo di averli letti all'epoca, Stanley era molto eccitato soprattutto per Lunatic. Poi sono successe altre cose e ci siamo trasferiti in Inghilterra per girare Lolita".