
Ieri Gianluca Pessotto si è gettato dalla finestre della sede juventina alla quale lavorava. Tentato sucidio. Depressione, dicono i medici.
Non sono mai stato juventino nè la Juve mi è mai stata simpatica, ma di fronte ad una tragedia simile -accaduta proprio ad una persona così corretta e buona- non mi resta che pregare e augurargli buona fortuna, sperando che guarisca e che una volta ripreso i giornalisti "avvoltoi" non gli rendano la vita impossibile.
Questa è una poesia scritta da Pessotto, e pubblicata sul Tuttosport nel febbraio 2002:
Un calcio alla vita
Inseguire un pallone
è come inseguire gli obiettivi della vita,
ognitanto lo puoi raggiungere,
ognitanto ti può sfuggire.
Affrontare un avversario
è come affrontare le difficoltà quotidiane,
a volte ti supera,
a volte riesci a bloccarlo,
sapendo che non devi mai smettere di correre.
Vedere il pallone gonfiare la rete,
è come sentire il proprio cuore riempirsi di gioia.
Grazie calcio,
per avermi insegnato
a vivere giocando.
Inseguire un pallone
è come inseguire gli obiettivi della vita,
ognitanto lo puoi raggiungere,
ognitanto ti può sfuggire.
Affrontare un avversario
è come affrontare le difficoltà quotidiane,
a volte ti supera,
a volte riesci a bloccarlo,
sapendo che non devi mai smettere di correre.
Vedere il pallone gonfiare la rete,
è come sentire il proprio cuore riempirsi di gioia.
Grazie calcio,
per avermi insegnato
a vivere giocando.
Tieni duro, Gianluca.
1 commento:
è davvero un bravo ragazzo.... assurdo come possa aver pensato di uccidersi
spero si riprenda alla grande
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