sabato 27 ottobre 2007

Lilac Wine

(Jeff Buckley)

I lost myself on a cool damp night
I gave myself in that misty light
Was hypnotized by a strange delight
Under a lilac tree

I made wine from the lilac tree
Put my heart in its recipe
It makes me see what I want to see
And be what I want to be

When I think more than I want to think
Do things I never should do
I drink much more that I ought to drink
Because it brings me back you

Lilac wine is sweet and heady,
Like my love
Lilac wine, I feel unsteady,
Like my love

Listen to me, I cannot see clearly
Isnt that she, coming to me
Nearly here

Lilac wine is sweet and heady,
Wheres my love
Lilac wine, I feel unsteady,
Wheres my love

Listen to me, why is everything so hazy
Isnt that she, or am I just going crazy, dear

Lilac wine, I feel unready for my love
Feel unready, for my love.

lunedì 10 settembre 2007

Cina,avvistati 6 mostri di Lochness

Li ha ripresi un reporter televisivo

Non solo borse, scarpe e abiti griffati: in Cina hanno "clonato" anche il mostro di Lochness. Un reporter televisivo ha infatti dichiarato di avere girato un video della durata di circa 20 minuti che documenta la presenza nel lago di Tianchi, vicino al confine con la Corea del Nord, di non uno ma addirittura sei Nessie. Il cronista ha detto di non credere alle leggende sui mostri dei laghi, ma di essere sicuro di quanto ha visto.

Non solo il mostro di Loch Ness si è trasferito in Cina quindi, ma si è anche riprodotto. Una vera e propria colonia di Nessie che ha preso dimora nel lago di Tianchi. Questo almeno è quello che emerge dal documentario realizzato dal reporter Zhuo Yongsheng.

Yongsheng ha mandato all'agenzia di stampa ufficiale cinese Nuova Cina alcune fotografie delle misteriose creature: in una di queste, i mostri si muoverebbero in gruppi di tre; in un'altra invece comparirebbero tutti assieme. "Ero andato sulla cima del versante della montagna con due guide locali per vedere l'alba verso le cinque del mattino - racconta il reporter - ma è stato inutile perché‚ c'era nebbia". Niente alba dunque, ma un soggetto molto più succulento: sei mostri. Sono stati avvistati quando un enorme oggetto è emerso dalle acque, seguito poco dopo da altri cinque delle stesse dimensioni.

"Nuotavano - continua Zhuo - veloci come yacht e a volte scomparivano sotto la superficie: era impressionante vederli muoversi tutti allo stesso ritmo, come se qualcuno gli stesse dando un ordine". Zhuo ha inoltre detto di non credere alle leggende sui mostri dei laghi, ma di essere sicuro di quanto ha visto.

fonte: TgCom.it

martedì 4 settembre 2007

Il "Boss" a Milano a Novembre

Trentuno date in tutto il mondo per presentare Magic
Bruce Springsteen in Italia il 28 novembre
Al Datchforum di Assago l'unica data di «The Boss« nel nostro Paese i biglietti sono in vendita dal 10 settembre)


ROMA - Ventotto novembre 2007. Datchforum di Assago. I fan sfegatati di Bruce Springsteen si mettano in fila (i biglietti sono in vendita dal 10 settembre): sarà infatti questa l'unica data italiana del tour di «The Boss» (con la E Street Band al gran completo) a quattro anni dall'ultima apparizione. Dopo il progetto solista sfociato in Devils and Dust (2005) e quello di tributo a Pete Seeger, che nel 2006 ha dato vita ad un album e un tour con la Seeger Sessions Band, Bruce ha cominciato a comporre «un grande libro di canzoni per la E Street Band» mentre si trovava ancora in tour con la Seeger Sessions Band.

TOUR DI 31 DATE - Il risultato è Magic, il nuovo album, ancora una volta prodotto da Brendan O Brien, che in Italia uscirà il 28 settembre. Il cd si apre con Radio Nowhere e si chiude con Devil s Arcade, l'unica canzone dal tono politico di questo nuovo lavoro. Il concerto italiano fa parte di un tour mondiale di 31 date (18 negli Stati Uniti e 13 in Europa), che comincerà il 2 ottobre a Hartford (Connecticut) e terminerà il 19 dicembre a Londra.

martedì 7 agosto 2007

Stooges

Detroit, 1969. Aridi deserti di cemento. Il boom industriale produce lamiere di automobili che non fanno che aumentare la già rovente atmosfera che aleggia sulla city. Non c'è aria. Non si respira più. Un lamento strozzato viene vomitato dalla gola di uno dei tanti che si ritrova con i piedi nel fango a poco più di vent'anni. No fun, canta. Nessuno svago. La decadenza della società moderna lascia l'uomo arido, senza alcuno scopo nella sua esistenza o perlomeno senza alcuno stimolo per trovarne uno. Stiamo cadendo. Ogni giorno scendiamo di un gradino verso l'inferno. Chi lo diceva? Baudelaire. Ecco, Iggy si fa poeta maledetto della sua generazione. Una generazione di fantasmi metropolitani per i quali il real cool time è un miraggio, e lo è ancora prima di averlo mai sperimentato. L'insopportabile cappa d'afa si fonde con il fetore nauseabondo dei motel. Motel dove si consumano fugaci amplessi e squallidi momenti di condivisione carnale. Bambolina, voglio essere il tuo cane. Bambolina, Ann. Tutti fantasmi di un arido deserto di cemento. E il grido stridente si perde nel vento. Pardon, nella cappa d'afa di ua metropoli fantasma.

lunedì 6 agosto 2007

Far Behind (live)

Social Distortion

sabato 30 giugno 2007

Broken Radio

Jesse Malin + Bruce Springsteen

mercoledì 20 giugno 2007

martedì 19 giugno 2007

Migliori 25 gol di Recoba

Alvaro Recoba, attaccante uruguayano che gioca nell'Inter dal 1997/98, autore di gol strepitosi. Vedere per credere.

25. Con la maglia dell'Inter contro la Reggina: grande scatto e tiro angolatissimo, gol decisivo dell'1-0 al 92' (minuto 5'36" del video).
24. Con la maglia dell'Inter contro l'Udinese: stop superbo, supera tre difensori e trafigge il portiere sul primo palo con un tiro potentissimo (minuto 5'40" del video).
23. Con la maglia dell'Inter contro la Lazio: grande tiro terra-aria di prima intenzione (minuto 6'14" del video).
22. Con la maglia dell'Inter contro la Roma: riceve palla in corsa, supera due difensori alla velocità della luce e la mette sotto l'incrocio dei pali sul primo palo (minuto 7'49" del video).
21. Con la maglia dell'Uruguay contro l'Argentina: gol decisivo nei minuti finali con una grande acrobazia.
20. Con la maglia del Venezia: dribbling impossibile sulla linea di fondo ad evitare il portiere e gol a porta vuota (minuto 3'10" del video).
19. Con la maglia dell'Inter contro la Sampdoria: gol del 3-2 al 94' dopo che l'Inter era in svantaggio di due gol a 5 minuti dalla fine (minuto 2'50" del video).
18. Con la maglia dell'Inter contro il Newcastle in Champions League: dribbling a rientrare e parabola ad effetto sul secondo palo.
17. Con la maglia dell'Inter contro la Roma: passa in mezzo a 4 difensori in un fazzoletto di terra e batte il portiere sul primo palo (minuto 4'57" del video).
16. Con la maglia dell'Inter contro l'Empoli: grandissimo tiro dalla distanza (minuto 1'27" del video).
15. Con la maglia dell'Inter contro l'Atalanta: veronica sul difensore e tiro angolatissimo da fuori (minuto 4'03" del video).
14. Con la maglia dell'Inter contro il Brescia al suo esordio in serie A: punizione da 30 metri per il gol della vittoria, dopo aver firmato anche quello del pareggio (minuto 2'06" del video).
13. Con la maglia dell'Inter contro il Bologna: un'altra fantastica punizione da 30 metri.
12. Con la maglia dell'Inter contro la Fiorentina: punizione da posizione defilata, difficilissima (minuto 3'20" del video).
11. Con la maglia dell'Inter contro il Parma in Coppa Italia: grandissimo tiro al volo da fuori area (minuto 7'28" del video).
10. Con la maglia dell'Inter contro la Roma: punizione calciata perfettamente all'incrocio dei pali, gol del 3-1.
9. Con la maglia dell'Inter contro il Lecce: si lascia alle spalle due avversari, ne supera un terzo con un tunnel, evita il portiere e segna (minuto 2'35").
8. Con la maglia dell'Inter contro la Roma: velocissimo, passa in mezzo a portiere e difensore dribblandoli in un colpo solo e segna da posizione defilata (minuto 0'38").
7. Con la maglia dell'Inter contro il Brescia al suo esordio in Serie A: primo gol di Recoba con l'Inter, terra-aria impressionante da 35 metri.
6. Con la maglia dell'Inter contro il Lecce: prende palla a 40 metri dalla porta e tira da 30, gol pazzesco (minuto 6'47" del video).
5. Con la maglia dell'Inter contro il Lecce: con un grande numero da giocoliere fa fuori l'ultimo difensore, con un delizioso pallonetto al volo il portiere (minuto 3'42").
4. Con la maglia dell'Inter contro l'Empoli: gol impressionante da centrocampo!
3. Con la maglia dell'Inter contro l'Empoli: unico gol nel campionato dell'Inter dei record, ma che gol! Direttamente da calcio d'angolo!
2. Con la maglia dell'Inter contro il Perugia: supera tre avversari di fisico e segna con un bolide da 25 metri nell'angolo alto (minuto 4'14" del video)!
1. Con la maglia del Nacional Montevideo nel campionato uruguayano: un Recoba giovanissimo prende palla dal suo portiere, dribbla tutti (portiere compreso) e la mette dentro di sinistro! Come Maradona!!

venerdì 27 aprile 2007

Jesse Malin - Glitter in the Gutter

Jesse Malin è il perdente del rock'n'roll: fa musica come Bruce Springsteen, suo nome tutelare, ma non lo caga nessuno. Il mese scorso è uscito il suo terzo album, Glitter in the gutter, un concentrato di passioni allo stato puro e di melodie a cavallo tra il rock d'assalto e il pop, passando per il folk dei cantatautori con la chitarra (Dylan, Petty). E' questo che colpisce subito di lui: la grandissima vena emotiva che pervade ogni suo singolo pezzo, anche i meno entusiamanti. Nella voce sognante di Malin e in quella chitarra acustica che dal vivo dovrebbe sciogliere letteralmente il pubblico c'è tutta la sensibilità di un grande, giovane artista, purtroppo ignorato dai più. Ma forse non ancora per molto: allmusic.com ha infatti indicato Glitter in the gutter come uno dei migliori cd dell'anno finora uscito. In ogni caso, anche se Jesse Malin resterà per sempre un perdente con la maglietta a righe orizzontali tipica dei punk del '77 e con quei capelli un po' così a metà tra quelli del Boss e quelli dei Ramones, ci sarà sempre qualcuno che ascoltando Don't let them take you down, Tomorrow tonight, Aftermath e la cover dei Replecements acustica Bastards of young si emozionerà, e magari lascerà scendere anche una lacrima in barba alle top chart...

voto: 8

giovedì 19 aprile 2007

Love You But You're Green

Beh, Pete è sempre Pete...

lunedì 16 aprile 2007

Don't let them take you down

Consiglio musicale della settimana:

Jesse Malin - Don let them take you down (Beautiful day!)

mercoledì 11 aprile 2007

Count in fives

The Horrors!!!

domenica 25 marzo 2007

Gita ad Atene

Tornato dalla gita ad Atene, vi indirizzo subito alle foto, che potete trovare su deviantart o su flickr.
Eccovi un'anteprima di una foto che reputo tra le migliori:


Athens School Trip 017 by ~bAdMaRk on deviantART

venerdì 2 marzo 2007

Marquee Moon

TELEVISION
(Tom Verlaine)

"Marquee Moon"

I remember how the darkness doubled
I recall lightning struck itself.
I was listening, listening to the rain
I was hearing, hearing something else.

Life in the hive puckered up my night,
the kiss of death, the embrace of life.
There I stand neath the Marquee Moon
Just waiting, hesitating... I ain't waiting

I spoke to a man down at the tracks.
I asked him how he don't go mad.
He said "Look here junior, don't you be so happy.
And for Heaven's sake, don't you be so sad."

Well a Cadillac it pulled out of the graveyard.
Pulled up to me all they said get in.
Then the Cadillac it puttered back into the graveyard.
And me, I got out again.

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"Padiglione Lunare"

Rammento come le tenebre si sdoppiano
Ricordo il fulmine colpire sè stesso.
Stavo ascoltando, ascoltando la pioggia
Stavo sentendo, sentendo qualcos'altro.

La vita nell'alveare raggrinzisce la mia notte,
Il bacio della morte, l'abbraccio della vita.
Io rimango in piedi al di sotto del Padiglione Lunare
Solo aspettando, esitando... non sto aspettando

Ho parlato a un uomo per la strada.
Gli ho chiesto come fa a non diventare pazzo.
Lui rispose "Guarda qui, giovane, non essere così felice.
E per l'amor del cielo, non essere così triste."

Una Cadillac uscì dal cimitero.
Si ferma vicino a me e mi dicono di salire.
Poi la Cadillac ritorna nel cimitero.
E io, io esco di nuovo.

mercoledì 28 febbraio 2007

Mostro marino?

Village residents from the Rostov region of Russia caught a weird creature two weeks ago after a
strong storm in the Sea of Azov. The shark-looking creature was producing strange squeaky sounds.
The fishermen originally believed that they had caught an alien and decided to film the monster with the
help of a cell phone camera. The footage clearly shows the creatures' head, body and long tail.
The bizarre catch was weighing almost 100 kilograms, the Komsomolskaya Pravda reports.

However, ufologists and scientists were greatly disappointed when they found out that the fishermen
had eaten the monster. They said that they were not scared of the creature so they decided to use it
as food. One of the men said that it was the most delicious dish he had ever eaten.

venerdì 23 febbraio 2007

Rimbaud - Romanzo

Una delle mie poesie preferite scritte da Arthur Rimbaud.
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ROMANZO

I

Non si può essere seri a diciassette anni.
Una sera al diavolo birra e limonate
E i chiassosi caffè dalle luci splendenti!
Te ne vai sotto i verdi tigli del viale.

Come profumano i tigli nelle serate di giugno!
L'aria talvolta è così dolce che chiudi gli occhi;
Il vento è pieno di suoni – la città non lontana –
E profuma di vigna e di birra...


II

Ed ecco che si scorge un piccolo brandello
D'azzurro scuro, incorniciato da un piccolo ramo,
Punteggiato da una cattiva stella, che si fonde
Con dolci brividi, piccola e tutta bianca...

Notte di giugno! Diciassette anni! Ti lasci inebriare.
La linfa è uno champagne che ti sale alla testa...
Si vaneggia; e ti senti alle labbra un bacio
Che palpita come una bestiolina...


III

Il cuore, folle Robinson nei romanzi,
Quando, nel chiarore di un pallido fanale,
Passa una signorina dall'aria incantevole,
All'ombra del terrificante colletto paterno...

E siccome ti trova immensamente ingenuo
Trotterellando nei suoi stivaletti,
Si volta, lesta, con movimento vivace...
E sulle tue labbra muoiono le cavatine


IV

E sei innamorato. Preso fino al mese d'agosto.
Sei innamorato. I tuoi sonetti la fan ridere.
Gli amici se ne vanno. Sei di pessimo gusto.
Poi l'adorata una sera si è degnata di scrivere...!

Quella sera... torni ai caffè splendenti,
Ordini birra o limonata...
Non si può essere seri a diciassette anni
Quando i tigli sono verdi lungo il viale.

domenica 11 febbraio 2007

A' Rebours

Testo e traduzione di una delle mie canzoni preferite dei Babyshambles di Pete Doherty.

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A' REBOURS

You sent for me
I was knock knock knocking on death's door
You ignore, adore, a rebours me
You leave me washed up begging for more
If you really cared for me
Ah you'd let me be
You'd set me free
But what you robbed me of is my...
Oh is my liberty

The curtain was calling
You were there blewn away and a rebours
In the mirror bawling
If you want it so much you are gonna have it all
Ah if you really cared for me
Christ knows you'd let me be
You'd set me free
I'm too polite to say...

I defy you all
You know twice as much as nothing at all
It's still nothing at all
I can defy us all
Tides are now turned and hammered it all
Hammered it all

Ah, no, ah no, ah no...

I've been running round this world too much, girl
Pretending not to see
What's drilling me, it's killing me

Oh no, I think I understand
What I misunderstood before
How your love gives me so much more
I am free again, I can see again..

But if I should fall
Would you vow today to pay tomorrow
The fucked off big debt I owe to sorrow...
Ah, oh... sorrow... sorrow...
Ah, oh... sorrow

Ah, no, ah no, ah no...

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A RITROSO

Tu mi hai mandato a chiamare
Ho bussato bussato bussato alla porta della Morte
Tu mi ignori, mi adori a ritroso
Tu mi hai lasciato a terra chiedendo di più
Se davvero te ne importasse di me
Ah, mi lasceresti
Mi lasceresti libero
Ma quello che mi hai rubato è la mia
Oh la mia libertà

Il sipario stava calando
Tu eri qui e sei volata via a ritroso
Nel pianto dello specchio
Se lo vuoi sul serio l'avrai di sicuro
Ah se davvero te ne importasse di me
Cristo sa che mi lasceresti
Mi lasceresti libero
Sono troppo educato per dirlo...

Io vi sfido tutti
Tu sai che due volte sono troppo e troppo poco
Non vuol dire ancora nulla
Io vi posso sfidare tutti
Le maree adesso travolgono e martellano tutto
Martellano tutto

Ah, no, ah no, ah no...

Ho corso troppo per questo mondo, ragazza
Fingendo di non vedere
Cosa mi trivella, mi uccide

Oh no, penso di capire
Quello che non capivo prima
Come il tuo amore mi dà troppo
Sono di nuovo libero, posso vedere di nuovo...

Ma se dovessi cadere
Prometteresti oggi di pagare domani
Il debito fottutamente gravoso che ho contratto con la sofferenza...
Ah, oh... sofferenza... sofferenza...
Ah, oh... sofferenza

Ah, no, ah no, ah no...

martedì 9 gennaio 2007

Il gatto diventa... bassotto

da TGcom.it

Una razza di felino a zampe cortissime

E’ di taglia media, con zampe corte che lo rendono inadatto a saltare, ha la testa un po'
triangolare dai contorni arrotondati, muso sottile, fronte piatta, orecchie larghe e dritte, occhi grandi; è il gatto-bassotto, frutto di una mutazione spontanea avvenuta negli Stati Uniti, visto per la prima volta in Italia a Padova, in occasione dell'Esposizione internazionale del gatto di razza pregiata.

Questa razza si chiama Munchkin, in omaggio ai nani di Munchkin del film "Il mago di Oz", ed è stata presentata dall'allevatrice di Valdobbiadene Emanuela Nardin. Questa razza, che non è riconosciuta dalla Federazione Felina Internazionale (la principale al mondo, di cui fa parte l'Anfi italiana sotto il cui controllo si svolge l'evento padovano), ma solo dall'associazione americana Tica (International Cat Association, la seconda a livello mondiale).

Presentato al pubblico per la prima volta a New York nel 1991 il gatto bassotto esisteva in
Inghilterra già negli anni Trenta. Durante la guerra se ne sono perse le tracce, mentre un esemplare è stato segnalato nel '53 a Staligrado. Oltre alle zampe corte il Munchkin ha un corpo largo e la coda tenuta alta. Quando il micio è in piedi, le zampe posteriori si mostrano più lunghe delle anteriori. Forse non è bellissimo, ma è sicuramente uno degli esemplari più curiosi del mondo felino.

sabato 6 gennaio 2007

The Stooges - The Stooges

THE STOOGES
The Stooges (1969)
***** 90/100


Alla domanda “Chi ha inventato il punk?” le risposte della gente sono le più disparate: i più ignoranti in materia andranno sul sicuro affermando fieri “I Sex Pistols, naturale!”, quelli già più ferrati in materia nomineranno i Ramones e la scena newyorkese del CBGB, arretrando ulteriormente fino al 1973, anno di uscita del primo album dei New York Dolls. I più probabilmente si fermeranno qui, ma pochi sanno che il punk fu inventato nel 1969 e non nella New York brulicante di band rock'n'roll/garage né tantomeno nella Londra bruciante, bensì nella “città delle macchine”, la città della disoccupazione crescente e della noia generazionale: Detroit.
E' proprio a Detroit che nascono gli Stooges, gruppo guidato dal frontman Iggy Pop (che definire carismatico è un eufemismo) che sul finire degli anni Sessanta cambiò il corso della storia della musica, proponendo una personale rivisitazione del rock degli anni Sessanta, Jimi Hendrix e i Doors, esasperandone la componente decadentista e sguaiatamente disperata.
“The Stooges”, semplicemente così si intitola il primo album dei quattro, è il manifesto della noia e dell'insoddisfazione generazionale cui la band dell'”Iguana” si fanno portabandiera, un'esplorazione negli anfratti più oscuri e desolanti della psiche umana, una caduta senza appigli nelle bolge infernali, dove non c'è alcuna speranza di salvezza o di auto-realizzazione.
Tutto appare già chiaro fin dal primo riff di chitarra dell'album, quello che dà il via alla opening-track “1969”: la chitarra è distorta come non mai e magnificamente rappresenta la frustrazione di una generazione di sconfitti ancora prima di nascere, una generazione “no future”, così come la nomineranno poi i Sex Pistols, quasi un decennio dopo; tutta l'insoddisfazione della band è rappresentata divinamente dalla voce sguaiata di Iggy Pop che pronuncia con disillusione la frase culminante: “It's another year for me and you/Another year with nothing to do“ (“E' un altro anno per me e per te/un altro anno senza niente da fare”). Con la seconda traccia si toccano gli apici della depravazione e della ricerca di un'anarchia autodistruttiva: “I Wanna Be Your Dog” è il manifesto perfetto del punk-prima-del-punk, una canzone violentissima caratterizzata da un riff paurosamente compatto e ipnotico, che ci trasporta direttamente al centro di un vortice di eccessi ed esagerazioni; il pezzo esplode con il furente ritornello che ripete per tre volte di fila, con rabbia sempre maggiore, l'aspirazione di Iggy a ridursi ad un oggetto di sfogo sessuale, sebbene poi nella seconda strofa venga fuori tutta la poetica quasi decadentista dell'”Iguana” (“Now I'm ready to close my eyes/And now I'm ready to close my mind/And now I'm ready to feel your hand/And lose my heart on the burning sands”, ovvero “Adesso sono pronto a chiudere gli occhi/E adesso sono pronto a non pensare più a niente/E adesso sono pronto a sentire la tua mano/E a perdere il mio cuore tra le sabbie roventi”).
Il terzo episodio dell'album, “We Will Fall” è un pezzo tantra lungo dieci minuti che ricorda i deliri di Jim Morrison: sembra di essere in mezzo ad una seduta spiritica nella quale l'”Iguana” è il medium, un medium dannatamente inquietante che ci racconta le sue aspirazione di uno squallido amore consumato nella stanza 121 di un infimo motel, chiudendo il brano con una frustrante considerazione: sono le sei del mattino, è tempo di chiudere questa parentesi amorosa e di ritornare alla noia di tutti i giorni, addio.
Si ritorna al punk con “No Fun”, tanto è vero che i Sex Pistols chiusero il proprio ultimo concerto proprio con questa cover: nella prima parte della canzone Iggy, sempre supportato strumentalmente dai suoi degni accompagnatori, ci mostra l'inutilità e la disperata solitudine del genere umano (“No fun to hang around/Feeling that same old way”, “Nessun divertimento ad andare in giro/Sentendosi sempre allo stesso modo”), nella seconda strofa invece, dopo aver ribadito il concetto, lancia una disillusa invettiva al ritmo della vita di tutti i giorni, che non fa altro che aumentare la frustrazione di una vita senza realizzazioni (“Well maybe go out/Maybe stay home/Maybe call Mom on the telephone/Well come on, well come on, well come on..........”, ovvero “Potrei uscire/Potrei stare a casa/Potrei chiamare mamma al telefono/Andiamo avanti così, andiamo avanti così, andiamo avanti così........”).
Con “Real Cool Time” ritorna in primo piano il desiderio di amore, o meglio di sesso, di Iggy Pop, il quale canta (o meglio: ulula) con la solita intonazione tediosa la sua brama di fissare un appuntamento: lo stesso concetto si ripete per tutta la canzone, per mettere in risalto la disperata ricerca di emozioni che alla finesi risolvono sempre in un circolo vizioso, quello dell'insoddisfazione più pesante, quello della continua ricerca di emozioni e della continua disillusione di essi. Con “Ann” i toni si smorzano e Iggy Pop ritorna a fare il Jim Morrison, anche per quanto riguarda le liriche: è pura poesia, anche se si intravede sempre in qualche modo la frustrazione di un desiderio che non potrà mai appagare fino in fondo sé stesso (“I looked into your cool cool eyes/I felt so fine, I felt so fine/I floated in your swimming pools/I felt so weak, I felt so blue”, che suona come: “Ho guardato dentro i tuoi gelidi, gelidi occhi/Mi sono sentito così bene, così bene/Ho galleggiato nelle tue piscine/Mi sono sentito così debole, così triste”).
Il tema dell'amore non corrisposto e della disillusione dei desideri insiti nella natura umana ritorna anche nella seguente “Not Right”, nella quale Iggy con il solito tedio pronuncia svogliato le solite rime di desolazione (“I want somehing I want something tonight/But she can't help because she's not right/No, no, no, no/It's always, it's always this way”, tradotto: “Voglio qualcosa, vogli qualcosa questa notte/Ma lei non puoi aiutarmi perchè non è a posto/No, no, no, no/E' sempre, è sempre la stessa menata”). Lo stesso tema conclude anche l'album in un apice di depravazione e degenerazione, quella “Little Doll” in cui Iggy narra il suo massimo momento di realizzazione, una nottata passata con una “bambolina”, una prostituta, unico spicchio di felicità (apparente) in una vita caratterizzata da frustrazioni e insoddisfazioni (“You're the one who makes me sing/Bring happiness and everythin/You're the only real one/A real way to have some fun”, “Tu sei la sola che mi fa cantare/Che mi ha portato felicità e tutto il resto/Tu sei la sola reale/Un modo reale di divertirsi almeno un po'”).
Cala il sipario su questo capolavoro del rock'n'roll più selvaggio e depravato, del punk ante-litteram, ma anche della poesia decadente più intimista fatta musica.
Iggy oggi, dopo quasi quarant'anni, a sessant'anni suonati, è ancora “on the road” ed è sempre più animale da palco: non è un'esagerazione affermare che sia lui il vero re del rock'n'roll.

LINE-UP:
Iggy Pop – voce
Ron Asheton – chitarra
Dave Alexander – basso
Scott Asheton – batteria

TRACKLIST:
1. 1969
2. I wanna be your dog
3. We will fall
4. No fun
5. Real cool time
6. Ann
7. Not right
8. Little doll

venerdì 5 gennaio 2007

Best Punk Live Performances Ever

1) THE STOOGES
"I wanna be your dog"


2) RAMONES
"Blitzkrieg bop"


3) THE CLASH
"I fought the law"


4) NEW YORK DOLLS
"Looking for a kiss"


5) SEX PISTOLS
"God save the queen"

Paradosso del gatto imburrato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Le due leggi alla base di questo paradosso sono:

  • Un gatto cade sempre sulle zampe (e mai sulla schiena);
  • Una fetta di pane imburrato cade sempre dalla parte del burro (derivata dalla Legge di Murphy);

Assunte queste due leggi come valide, basta prendere un gatto e legare una fetta di pane imburrato sul suo dorso (o cospargere di burro la schiena del gatto). Lasciando il gatto da un'altezza ipoteticamente infinita, il gatto tenderà a cadere sulle zampe, ed analogamente farà la fetta di pane imburrato, si creerà quindi un moto perpetuo in cui sia il gatto sia la fetta di pane continueranno a ruotare all'infinito.

Se invece il gatto viene fatto cadere da un'altezza finita, per la stessa ragione è impossibile che tocchi terra né sulle zampe né sulla schiena, e quindi rimarrà a mezz'aria, realizzando un dispositivo antigravitazionale.