lunedì 24 aprile 2006

Dropkick Murphys @ Transilvania

I dropkick hanno fatto un grande show. bella anche l'idea di far salire sul palco tutte le ragazze x the spicy mchaggis jig e kiss me i'm shitfaced... abbiamo scoperto il lato piu marpione di ken casey!

ho avuto qualche dubbio sulla scaletta... decisione assai discutibile tralasciare Fields Of Athenry, Forever, Curse of a Fallen Soul... e di TWC Take it & Run e Last Letter Home che per me sono tra le migliori.

momento massimo dello show x me è stata la cover di the guns of brixton dei clash... splendida.

SCALETTA:
  1. for boston
  2. the legend of finn maccumhail
  3. boys on the docks
  4. walking dead
  5. sunshine highway
  6. citizien cia
  7. wild rover
  8. heroes from
  9. bastards on parade
  10. guns of brixton (clash cover)
  11. good rats
  12. buried alive
  13. gauntlet
  14. black velvet band
  15. your spirits alive
  16. the warrior's code
  17. wheel of
  18. gang's all here
  19. i'm shipping up to boston
  20. rocky road to dublin
  21. the spicy mchaggis jig
  22. kiss me i'm shitfaced //
  23. workers song
  24. barroom hero
  25. captain kelly's kitchen
  26. skinhead on the mbta
  27. minor threat (minor threat cover)

domenica 23 aprile 2006

Stasera Concerto DKM

Il giorno tanto atteso finalmente è arrivato: stasera vado a vedere i Dropkick Murphys al Transilvania di Milano!! Con loro, anche i Less Than Jake.

Ed ora un intervista a Ken Casey datata 2002, rilasciata dopo dell'uscita dell'album "SING LOUD SING PROUD", loro capolavoro:
- Parlami della nuova lineup.

Come saprai, siamo passati da un quartetto ad un totale di sette elementi. Il tutto è cominciato con la decisione del nostro chitarrista, Rick, di lasciare la band, visto che ormai aveva 39 anni, dei figli e una famiglia... così abbiamo chiamato un nostro amico, James, per sostituirlo. Per farlo ambientare abbiamo fatto qualche concerto con lui e Rick alle chitarre, e alla fine siamo stati tutti d'accordo che due chitarre stavano benissimo, quindi abbiamo cercato un secondo chitarrista, ed ecco arrivare Marc. Poi abbiamo deciso di cercare anche dei suonatori di strumenti tipici irlandesi, e abbiamo trovato proprio dei ragazzi che facevano al caso nostro, dei punk rockers cha amavano le cornamuse e i bodhran e che erano maledettamente bravi a suonarli. Sai, non è molto difficile trovare dei buoni cornamusisti, il problema è che sono spesso persone di una certa età e molto seri. Noi abbiamo dei punk rockers!

- Mark e Spicy sono addirittura minorenni...!
Ed è la nostra fortuna! Hanno portato una ventata d'entusiasmo nella band, con la loro voglia di fare e divertirsi. Sai anche io ho una "certa età", ma appena ho visto queste nuove leve ho capito quanto sono fortunato a vivere questa vita, suonare ed andare in tour. A volte riflettevo su quanto sia difficile lasciare la famiglia per lunghi periodi e dormire in posti scomodi, ma la nuova energia di questi minorenni ha rivitalizzato anche me!

- E dove li avete trovati, questi nuovi membri?
Erano tutti della zona di Boston, spesso venivano ai nostri concerti e abbiamo parlato a lungo... Solo Ryan viene da più lontano, da Cleveland, è un amico di un amico e ci han detto di andarlo a sentir suonare. E' stato "assunto" subito!

- La canzone dedicata a Spicy è basata su un fatto vero? Poveretto...
Nah, diciamo che la abbiamo un po' esagerata. Però per lui finisce sempre così, si ubriaca ogni volta e si apparta con delle donne un po' troppo "abbondanti". Ma perlomeno no, il poveretto non si è dovuto sposare con una di queste... per ora.

- Ora parliamo dell'album: quanto ci avete messo a registrarlo?
Abbiamo composto qualcosa mentre eravamo in tour per Do or die, e qualcos'altro è stato scritto direttamente in studio. Direi che più o meno possiamo dire di averci messo un sei mesi.

- I nuovi venuti hanno contribuito alla scrittura delle canzoni?
No, purtroppo no, perchè li abbiamo trovati quando le canzoni erano già state scritte. Ovviamente hanno potuto variare qualcosa per quel che riguardava i loro strumenti, ma non hanno avuto voce in capitolo sulla struttura generale dei brani.

- Qual è lo stato d'animo migliore in cui trovarsi per godersi l'album?
Hey bella domanda! Diciamo che secondo me è un album che va bene per tutte le occasioni. Se sei triste, ti tirerà sicuramente su di morale. Se invece già sei allegro e in vena di divertirti... beh non puoi trovare musica migliore, come sottofondo!

- E in che stato d'animo eri TU quando lo avete registrato?
Oh, ero al settimo cielo, mi stavo divertendo un mondo. Facevamo un gran casino in studio, c'erano sempre amici che venivano a darci una mano o a scroccare una birra... C'era sempre una confezione da 36 birre quando arrivavamo, e indovina quante ne rimanevano ora che la giornata era finita?

- L'album ha dei cori eccezionali. Avete utilizzato degli effetti speciali per crearli così potenti, o è solo il risultato di voi sette che cantate nei microfoni?
Sì, siamo solo noi sette. Non abbiamo utilizzato nessun effetto. Per le canzoni che hanno cori ancora più potenti, tipo le trenta persone di A few good men e The wild rover, c'erano una trentina di nostri amici in studio. Eh sì, è stata una grande festa...

- Hai citato The wild rover, canzone tradizionale del folklore irlandese. Pensi che un giorno Good rats potrà diventare una drinking song, cantata nei pub irlandesi di tutto il mondo?
(Ride) Oh... non si può mai sapere! A me non dispiacerebbe, e il mondo è così strano, a volte...

- Good Rats è cantata assieme a Shane McGowan dei Pogues. Come siete venuti in contatto con lui?
Abbiamo suonato a qualche festival in cui c'erano anche i Pogues, e ovviamente siamo grandi fan di Shane. Quando stavamo registrando l'album, lui è passato da Boston per un tour solista, noi lo abbiamo beccato una sera e gli abbiamo fatto sentire la canzone. A metà del brano era già dalla nostra!

- Come mai l'altra canzone cantata in duetto con Shane è disponibile solo nell'edizione su vinile di Sing Loud, Sing Proud?
Noi siamo grandi amanti del vinile, all'inizio della nostra carriera è grazie agli split Eps su 7 pollici che ci siamo fatti conoscere, e amiamo ancora il feeling del vinile. Quindi abbiamo voluto rendere omaggio a tutti quelli che ancora comprano questo formato, ri-registrando The wild rover con Shane alla voce. Ah... e il vinile uscirà in edizione ancora più limitata, visto che le prime 1000 copie saranno su plastica verde!

- La Hellcat Records vi ha sostenuto in questa operazione? Credono ancora nel vinile?
Oh sì, la Hellcat sarà ormai una etichetta grande, ma tiene moltissimo ai suoi artisti e li asseconda in tutte le loro richieste, nei limiti del possibile.

- In definitiva, quale è la differenza fra la Guinness classica e la Guinness Gold?
Ah, proprio non lo so, io bevo solo la classica! Perchè cercare di cambiare qualcosa che è già ottimo?

- Hai mai provato la birra italiana?
No, mai. Ce ne sono di buone?

- A me piace moltissimo la Moretti, provala la prossima volta che passi da ste parti. Ma voi allora bevete solo birra irlandese?
Non necessariamente, spessissimo beviamo l'americanissima Budweiser. Ma niente batte la Guinness... solo che la Bud in America costa meno!

- Avete già provato qualcuna delle nuove canzoni dal vivo?
Saranno cinque mesi che suoniamo qualche pezzo nuovo ai concerti, e i risultati sono stati grandiosi. Le volte in cui abbiamo suonato nella stessa città due volte, la seconda serata c'era gente che già cantava i ritornelli, anche se avevano sentito la canzone solo una volta e non avevano mai letto il testo!

- Come siete ricevuti dagli Irlandesi, quando andate a suonare sulla loro isola?
Ci trattano benissimo, il pubblico è caldissimo e ci rispetta. I nostri testi si curano molto della lotta di classe, un tema mlto caro agli Irlandesi, ma al contempo non ci immischiamo nella loro politica, come a volte fanno altre bands. Noi abbiamo messo bene in chiaro di essere Bostoniani con radici Irlandesi, e non vogliamo assolutamente intrometterci nel modo di condurre il Paese praticato in Irlanda, dando consigli o suggerimenti. Non ne abbiamo nessun diritto.

- Tour Europei in futuro?
Saremo in Europa fra Maggio e Giugno. Aspettateci!

- Che ne pensi di Internet?
Il mio primo impatto con la Grande Rete è stato piuttosto sconcertante, all'epoca non c'era una homepage ufficiale, e sulle pagine dei fans c'erano scritti un sacco di pettegolezzi falsissimi. Stando a loro ci siamo sciolti una ventina di volte, siamo morti in incidenti col tourbus... Non mi è piaciuto per niente. Poi col tempo ho capito che se uno sa usare la testa non dà retta a ste voci, e può utilizzare Internet al meglio.

- E della vostra musica in Rete che mi dici?
La cosa mi fa abbastanza incazzare, soprattutto Napster. Ma non è una questione di soldi, posso anche capire che qualcunno voglia scaricarsi qualche pezzo gratis. Il punto è che ad esempio qualcuno ha avuto in mano il promo di Sing Loud, Sing Proud tre mesi prima dell'uscita ufficiale, e subito l'ha reso disponibile su Napster, così un sacco di gente se l'è scaricato tutto. Ok, magari poi se questi sono fans si compreranno il cd quando esce, però che fine ha fatto il gusto della sorpresa, di aprire la confezione del cd, prendersi in mano il cd e sfogliare il libretto mentre senti per la prima volta le note dell'album? E' questo che mi rattrista.

- Però sul vostro sito e su quello della Hellcat sono presenti cinque brani interi da scaricare...
In questo caso, siamo stati noi a voler dare ai fan un assaggio di quel che avrebbero trovato sull'album, capisci che è diverso!

- Un'ultima richiesta. Mi racconti una barzelletta sugli Irlandesi?
Ohhh... (Ride) Mi sa che hai chiesto alla persona sbagliata, sono assolutamente negato nel raccontare barzellette. Addirittura lavoravo come buttafuori in un club di cabaret tempo fa, e sentivo una marea di cose divertentissime, anche sugli Irlandesi. Poi però tornavo a casa, volevo raccontarle a mia moglie... e arrivava il vuoto mentale. Sorry!

Credit: MusicB00m.it

venerdì 21 aprile 2006

Best Albums Ever

70's
5) SEX PISTOLS - Never Mind The Bollocks (1977)
4) Richard Hell & The VOIDOIDS - Blank Generation (1977)
3) The CLASH - The Clash (1977)
2) The SAINTS - (I'm) Stranded (1977)
1) RAMONES - Rocket To Russia (1977)

80's
5) BAD RELIGION - No Control (1989)
4) BLACK FLAG - Damaged (1981)
3) MISFITS - Walk Among Us (1982)
2) SOCIAL DISTORTION - Mommy's Little Monster (1983)
1) DEAD KENNEDYS - Fresh Fruit For Rotting Vegetables (1980)

90's
5) The OFFSPRING - Smash (1994)
4) OPERATION IVY - Energy (1990)
3) RANCID - Let's Go (1994)
2) NOFX - Punk In Drublic (1994)
1) SOCIAL DISTORTION - White Light, White Heat, White Trash (1996)

2000's
5) GOOD RIDDANCE - Symptoms Of A Leveling Spirit (2001)
4) ALKALINE TRIO - Crimson (2005)
3) DROPKICK MURPHYS -Sing Loud Sing Proud (2001)
2) RANCID - Rancid (2000)
1) SOCIAL DISTORTION - Sex, Love & Rock'n'Roll (2004)

ALKALINE TRIO - Crimson

Alkaline Trio - Crimson (Vagrant, 2005)1. Time To Waste;
2. The Poison;
3. Burn;
4. Mercy Me;
5. Deathbed;
6. Settle For Satin;
7. Sadie;
8. Fall Victim;
9. I Was A Prayer;
10. Prevent This Tragedy;
11. Back To Hell; 12. Your Neck;
13. Smoke




Il 2005 potrebbe essere l'anno degli Alkaline Trio, l'anno della loro definitiva celebrazione, dopo il successo riscontrato con GOOD MOURNING. D'altra parte, band simili decisamente inferiori rispetto al Trio, come i My Chemical Romance, hanno sbancato le cover delle riviste e hanno guadagnato una serie esagerata di passaggi su Mtv, adottando il look a base di nero e rosso che la band di Matt Skiba utilizza già da anni. Ma il Trio, a differenza dei MCR e di altre band alle prime armi in questa scena, ha una cosa preziosa: l'esperienza.

Una band non si giudica infatti solamente dal tempo passato sulla cresta dell'onda durante la sua carriera, né tantomeno da quante volte viene passata su Mtv: uno dei meriti più grandi che vanno riconosciuti ad una band è anche quello di maturare ed evolversi, compito spesso non facile.
Un processo di maturazione che la band di Skiba aveva già iniziato con il precedente album, che introduceva una grande quantità di sonorità dark e si allontanava sempre più dal punk pop canonico (con pezzi come Continental, Blue In The Face, All On Black) che contraddiceva i primi lavori della band.

CRIMSON rivela tutta la potenzialità della band: è un taglio netto rispetto al passato (meno punk-pop e più rock), ed è incredibilmente compatto, un genere di album che qualunque band rock aspirerebbe a pubblicare.
Il produttore che gli Alkaline Trio hanno scelto per il nuovo album è Jerry Finn, produttore tra l'altro dell'ultimo omonimo lavoro dei Blink-182 (e la somiglianza tra i due album si sente parecchio).
Le voci di Skiba e Andriano si intrecciano donando grandi emozioni all'ascoltatore e con il batterista Derek Grant (ritratto in copertina mentre cerca di copiare Mike Ness) danno vita ad un suono così diverso da quello che aveva contraddistinto i loro precedenti lavori, sebbene così simile per via delle solite atmosfere dark.

L'album parte alla grande e spiazza immediatamente l'ascoltatore: Time To Waste, scelto come primo singolo, parte con gli archi per poi mutare all'improvviso in un caos elettronico di chitarre e percussioni. The Poison è l'episodio più veloce dell'album, un incontro tra Social Distortion e new wave.
Burn è secondo la mia impressione il capolavoro dell'album: la voce di Skiba appare morbida, malinconica, quasi surreale; il testo è una poesia che non si può fare a meno di apprezzare ("Everyone learns faster on fire"), una visione dell'amore come una combustione.
Mercy Me è un pezzo pop-rock molto vicino allo standard sonoro di Jerry Finn, in cui il Trio appare sentimentale come non mai con un Matt Skiba ancora una volta ispiratissimo alle liriche: un pugno di versi sono pura poesia in metrica ("I'm lost, so lost, I'm lost at sea, you'll see").

Daethbed e soprattutto Settle For Satin, pur essendo in linea con il sound generale dell'album sembrano smorzare il coinvolgimento emotivo dell'ascoltatore: la seconda soprattutto appare come un incontro malriuscito di Pennywise e Blink 182.
Sadie, l'unico pezzo non inedito dell'album, è dedicata alle famiglie delle vittime del serial killer Charles Manson ("The sentence may seem like a lifetime, a scream, that curdling the blood they found on you. And your knives and clothing too. Charlie's broken .22"). La voce vellutata di Skiba fa il resto e fa di questa canzone un piccolo gioiello.
Anche Fall Victim convince, così pure I Was A Prayer, un pezzo punk-pop molto azzeccato.
Nelle ultime canzoni il ritmo cala e l'album si avvia lentamente alla conclusione, chiudendo con Smoke, altro pezzo nel quale, similmente all'opening-track, compaiono gli archi.

In tutto l'album, come nel precedente, sono ricorrenti i temi della morte, dell'inferno, della tentazione, della fede, della preghiera, della malinconia.
Poco importa che Skiba e Grant siano adepti della Church Of Satan di LaVey, il discorso in questo disco diventa più ampio: Dio e Satana non si annientano a vicenda, ma diventano l'uno il complementare dell'altro, il bene e il male, la felicità e la depressione, l'amore e l'odio, la vita e la morte.
E' questo uno dei punti forti del Trio: le tematiche che si riscontrano nelle loro liriche. E sotto questo aspetto, più che in ogni altro, danno punti su punti a tutte quelle altre band che si vestono di nero e rosso per sbancare Mtv.

martedì 18 aprile 2006

Blue Carolina

Ho appena postato una nuova deviation sul mio profilo di dA!

Blue Carolina

Well I can hardly wait until I get the sun and your lips both pressing on my skin
Well I can hardly wait until I feel that thrill my heart that starts inside your eyes
And a song in my head that burns so good on my tongue
Yes I will, yeah, yeah
Yes I will

lunedì 17 aprile 2006

Matt Skiba member of the Church of Satan

Matt Skiba, lead singer and guitarist for Chicago punk purists Alkaline Trio, feels that there are a lot of misconceptions out there regarding Satanism, and, as a longtime member of Anton LaVey's Church of Satan, can tell you that it's not all fire, brimstone and threats of eternal damnation.

Really, the faith's simply about theatrics, how to comport yourself when you're out and about (for instance, one of the ch
urch's Ten Commandment-like mandates forbids followers from bothering others in open territory, but "if someone bothers you, ask him to stop — if he does not stop, destroy him") and maintaining a cool, sinister image. And, doggonit, it's "really fun," Skiba

But try telling that to some of the band's fans.


"We've had kids come to our shows and ask us why we hate Jesus," Skiba said. "It's like, 'Well, we don't hate Jesus at all. We just think religion is silly, and it's a really popular thing, but that doesn't mean we have to agree with it. Nothing against what pe
ople believe. If it gets you through your day, that's fine. I think for us — and for a lot of people in the Church of Satan — we definitely like ruffling people's feathers and poking fun at organized religion a little bit. Kids are sometimes bummed, but that's sort of the intention."

Some of th
e folks over at Pepperdine University's Christian college radio station have taken issue not only with Skiba and drummer Derek Grant's Satanist leanings (bassist Dan Adriano does not practice the religion) but also the original title for the band's newest disc — which hit stores this week.

"There was a time before we finished [Crimson] that we were going to call it Church and Destroy," Skiba explained. "Pepperdine University has a college radio station that I guess had played our stuff in the past, but they said that they would definitely not be playing our [next] record if we called it Church and Destroy. We were kind of half-kidding about the title because we just thought it was funny, and they were bummed out about it, which made us want to call it Church and Destroy that much more. But it just didn't really fit the record."

While Skiba says his and Grant's beliefs haven't shaped the band's sound at all over the last seven years, or the songs on Crimson, produced by Jerry Finn (Green Day, Blink-182), Satanism has certainly played a role in the group's gothic aesthetic — one Alkaline Trio co-opted from Brit-punk legends the Damned, and one that punk's current crop of eye-makeup-wearing acts, like AFI, Good Charlotte and My Chemical Romance, bit from the Trio.

"The Church of Satan was something, aesthetically, that we were always really fascinated with and wanted to emulate," he said. "I think it's a good look. I think we're pretty sharp dressers and, to see some of the more popular bands today maybe biting our style a little bit, at least it's good bands doing it. If anything, it's flattering and, in some ways, it makes our job a little more interesting. We have to kind of, I guess, reinvent our style a little bit. We've been wearing black and red clothes and eyeliner for years and there's maybe some bands that are just starting to do that. We just have to keep looking for new duds."

This fall, Alkaline Trio will be hitting the road in support of Crimson, the band's sixth album and its follow-up to 2003's Good Mourning, with My Chemical Romance; no word yet on dates, venues or potential city stops yet. First though, Alkaline Trio will head out in mid-June for a monthlong tour with support acts Rufio and Thieves Like Us (featuring members of F-Minus) on the first half of the run, and Rise Against and Death by Stereo on the latter half.

Skiba says the band is perhaps more satisfied with Crimson than any of its previous albums. The LP combines elements from Alkaline Trio's earliest work with some never-before-heard, experimental components. One of the tracks, "Sadie," was inspired by Manson family member Sadie Mae Glutz, while the case of the West Memphis Three served as the catalyst for "Prevent This Tragedy."

In the end, though, Skiba says there's no need to fear the Trio. In fact, he likens the Church of Satan, and how he became an active constituent, to punk music in general.

"My attraction to the Church of Satan ... is the same thing that initially attracted me to punk rock," he said. "It was something that wasn't very entirely popular, and it was sort of like the adversary to mainstream culture and beliefs." explained.


Credit: MTV.com

domenica 16 aprile 2006

Richard Hell


Love Comes In Spurts
(Richard Hell, The Voidoids)

I was a child
who wanted love that was wild
though tight as slow motion
but crazed with devotion

insane with devotion
a whole other notion
I was fourteen and a half
and it wasn't no laugh

sabato 15 aprile 2006

Jello Biafra

reJello Biafra: un uomo estremamente sarcastico, una spina nel fianco per l'opinione pubblica americana da 25 anni a questa parte, il frontman dei Dead Kennedys, la punk band californiana più importante di sempre.

Nel gioiellino della band, l'album d'esordio, quel Fresh Fruit For Rotting Vegetables datato 1980 ma attualissimo anche al giorno d'oggi, Jello si è permesso di prendere per il culo mezza America, mezzo mondo, di distruggere tutti i miti statunitensi, intenzione ben chiara a partire dal nome scelto per la sua band: Kennedy Morti, un nome un programma.
Jello Biafra (AKA Eric Reed Boucher) ne ha per tutti: i repubblicani, i democratici, le rockstar, i ricconi che vanno a divertirsi a Las Vegas, i sostenitori dell'energia nucleare, il dittatore cambogiano Pol Pot, l'allora governatore della California Jerry Brown, i moralisti: paradossalmente, in questo modo diventa paradossalmente lui, anarchico dichiarato, il moralista più bigottone in assoluto.
Jello sembra invasato, sembra che un demone abbia preso il controllo della sua mente e dele sue corde vocali in canzoni come Chemical Warfare, Your Emotions, When Ya Get Drafted, condite da coretti sarcastici, ruggiti e vocine demenziali.
Jello è il perfetto esempio di punk politicizzato, alla pari dell'inglese Joe Strummer (The Clash). Con la differenza che mentre Joe "lo strimpellatore" mirava a criticare il sistema per proporre altri metodi di governo più opportuni e convenienti alla workin' class, il vecchio Jello, ben lungi dal proporre alternative, demoliva chiunque senza distinzioni e riproponeva la visione del No Future: nessuna possibilità di miglioramento.

Non a caso il suo programma poltico, quando si candidò nel '80 come sindaco di S. Francisco, era tutto da ridere: torte in faccia ai poliziotti, politici vestiti da clown, età di voto abbassata a 5 anni. Non era un programma tanto diverso dagli altri, a sentire Biafra: era solo l'ennesimo programma politico demenziale!
Jello si piazzò addirittura quarto, primo tra gli indipendenti, e vinse il politico per il quale Biafra disse ai fans dei DK di votare: l'ennesima conferma di una personalità immensa.

Ultimamente, maturando, Jello Biafra ha rivisto un po' la sua posizione anarchica e ai suoi "comizi" propone come motto l'eloquente: DON'T HATE THE MEDIA, BECOME THE MEDIA.
Ciò, tuttavia, non gli impedisce di sbattere in copertina di un suo album da solista la bandiera dell'America ridotta ad un rotolo di carta igienica...
Un mito, senza mezzi termini.

Alkaline Trio - Good Mourning

1. This Could Be Love;
2. We've Had Enough;
3. 100 Stories; 4. Continental;
5. All On Black; 6. Emma;
7. Fatally Yours;
8. Every Thug Needs A Lady;
9. Blue Carolina; 10. Donner Party;
11. If We Never Go Inside;
12. Blue In The Face.


Non è facile unire testi malincolici, atmosfere dark e corpose melodie punk pop: gli Alkaline Trio di Matt Skiba ci riescono nel migliore dei modi, licenziando questo GOOD MOURNING che si candida di diritto nella lista degli album più interessanti degli ultimi anni. Il titolo è un evidente gioco di parole tra la formula di saluto e la parola "mourning" (=lutto, lamento): la band ha scelto questo titolo perchè rappresenta al meglio la loro musica, un intersezione tra le melodie catchy tipiche del punk pop e la predilizione per atmosfere dark alla AFI.

Nonostante l'impronta classica del trio sia evidente e il modo di suonare e comporre rimanga lo stesso, affiorano anche alcune novità durante l'ascolto del disco: innanzitutto si nota una produzione più curata
In secondo luogo l'album non rimante per tutti i quaranta minuti di durata sulla stessa onda sonora, ma alterna pezzi più duri a quelli a cui ci hanno solitamente abituato (We've Had Enough, Fatally Yours, Donner Party), a ballate più lente ed emozionali (come la conclusiva Blue In The Face), a canzoni punk pop in stile Green Day dotate di ritornelli catchy che prendono facilmente l'ascoltatore (Emma, Blue Carolina).

L'album si apre con la struggente This Could Be Love, quasi un omaggio ai Social Distortion più cupi, e continua con la coinvolgente e travolgente We've Had Enough, che colpisce anche per la sovrapposizione di voci nel ritornello: senza dubbio uno dei migliori episodi dell'intero lavoro.
L'album si snoda poi tra mid-ballad rock dalla forte impronta emo, come la trascinante Continental e All On Black, della quale non passa certo inosservato il testo, decisamente sopra la media per quanto riguarda l'attuale scena punk pop: d'altra parte è noto che la band di Chicago cura le liriche forse ancora più che le musiche, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

L'emozionante Blue Carolina, pezzo che si rifà alla migliore tradizione melodica del punk-pop, fa il paio con Emma, episodio energico in cui amore e morte si incontrano ancora una volta.
Fatally Yours e Donner Party, che le seguono a ruota, sono due schegge che quasi spiazzano l'ascoltatore per la velocità e la dinamicità.
In Every Thug Needs A Lady si segnala la sovrapposizione tra chitarra elettrica e chitarra acustica, mentre quella classica viene usata solo nel brano di chiusura, la cupissima ballata Blue In The Face. nei minimi particolari.

Studenti di Crema ostaggi al night

Budapest, disavventura a luci rosse

Disavventura dai contorni piccanti per due giovani studenti di Crema in gita con la loro classe a Budapest. I ragazzi, durante l'ultima sera nella capitale ungherese, sono stati adescati da una ragazza invitante e portati in un locale notturno a luci rosse dove sono stati portati a spendere oltre 300 euro. In mancanza di soldi, i due sono stati trattenuti nel locale fino a quando il preside in persona ha pagato il "riscatto".

Brutta cosa l'inesperienza. A 18 anni, in una delle capitali delle belle donne e del sesso, è difficile frenare la voglia di avventure e, di conseguenza, vivere magari dei brutti quarti d'ora passando in un attimo dalla compagnia di un paio di ragazze da sogno allo status di "sequestrati". La vicenda giallo-rossa si è svolta in Vaci Utca, la "vasca" di Budapest, ricca di locali notturni, invitanti quanto equivoci. Dopo una session "hot" di lap-dance, i due giovanissimi sono stati raggiunti al tavolo dalle protagoniste dello show e il conto è decollato fino alla cifra di 79mila fiorini, oltre 300 euro, stratosferico per le tasche di un liceale. La notte era ormai diventata mattina quando il preside dell'istituto frequentato dai ragazzi, allertato dai compagni, ha dovuto mettere mani al portafoglio e pagare il conto diventato un vero e proprio riscatto. Tutta esperienza, dai.

Credit: TGCOM.IT