mercoledì 31 maggio 2006

Back To Hell

ALL’INFERNO

Come le pillole nella tua mano, Non ti lascerò mai cadere
E come i germi nel tuo letto, sotto la mia pelle adesso
Stanno divorando tutto quello che è rimasto di me
Stanno divorando tutto quello che è rimasto di me
Nel palmo della tua mano, una tomba quieta
Tutti i peccati della terra riposano su di me
E noi la stiamo calpestando, cascando accanto a noi
E noi desideriamo infrangere questo interminabile lasso di tempo
Rispedisciti all’Inferno, ne abbiamo abbastanza del Paradiso
Ridacci i nostri peccati, mortali uno su sette
Conservaci fuori dai loro cuori, salvaci come polvere
Riducici in polvere, non crederemo mai in nulla di ciò che stiamo dicendo

[Back To Hell/Alkaline Trio]

Burn

BRUCIARE

C’è una tempesta di fulmini questa ed ogni notte
Che si infrangono dentro te come fossero moto
Ci dimeniamo e rigiriamo, dormiamo così rumorosamente
Frantumiamo i nostri denti
Nelle nostre bocche vuote (sono vuote...)

C’è una foresta infuocata che brucia luminosa
Diffondendosi rapidamente per i nostri ultimi riti
Nessuna destinazione verso la quale correre, superfluo nascondersi
Solo fermarti e gridare, fingendo di metterti alla prova
Fingendo...

Destinati a bruciare, fingendo di combatterlo
Ognuno impara più velocemente nel fuoco
Le cose girano in un vortice, perso ogni desiderio
Tu vivi e tu bruci
Tu vivi e tu bruci

Questa imminente sorte avversa l’abbiamo lasciata dentro, in profondità
E ti sta nascondendo questa ed ogni notte
Come lupi affamati contano le pecore
Chiudiamo i nostri occhi, fingendo di dormire
Piombando giù...

Destinati a bruciare, fingendo di combatterlo
Ognuno impara più velocemente nel fuoco
Le cose girano in un vortice, perso ogni desiderio
Tu vivi e tu bruci
Tu vivi e

Come le fiamme dell’inferno attendiamo ansiosamente
Come le fiamme dell’inferno bruciamo così silenziosamente forte
In qualche modo siamo usciti dal margine della strada
E in qualche modo questo inferno è la nostra casa

Così come bruciamo, fingendo di combatterlo
Ognuno impara più velocemente nel fuoco
Le cose girano in un vortice, perso ogni desiderio
Tu vivi e tu bruci
Tu vivi e

Come le fiamme dell’Inferno aspettiamo ansiosamente
Come le fiamme dell’iInferno bruciamo così silenziosamente forte
In qualche modo siamo usciti dal margine della strada
E in qualche modo questo inferno è la nostra casa
Esattamente, questo Inferno è la mia casa

[Burn/Alkaline Trio]

domenica 28 maggio 2006

Time To Waste

TEMPO DA PERDERE

C’è qualcuno lassù che ti manda un bacio
Ti guardano dalle loro finestre
e, così come tutte le loro braccia cascano sui fianchi,
i loro occhi sono fissati sulla morte del domani.
E tu hai trovato tutto quello che ti serve
per rendere una vita completa,
rivoltandoti completamente e loro hanno salute e sollievo
in sconto nelle strade.
Ti vedo in coda ogni giorno

Tu hai avuto tempo da perdere e non ti perdono,
come uno sfigato, nascondi le posate.
Io ho avuto tempo per uccidere, è morto e sepolto.
Tu hai avuto budella da spargere ma nessuno di cui fidarti.

Queste creature si svegliano in questi alberi oscuri.
Aspettando come avvoltoi.
Gli occhi roteando all’indietro diventano bianchi quando è tempo di nutrirsi
Salivano per la fame.
Per te, e per tutto ciò che ti serve
per rendere una morte completa,
Completamente innaturale e frottole di salvazione
dietro questi occhi morti che ti guardano mentre dormi ogni notte e

Tu hai avuto tempo da perdere e non ti perdono,
come uno sfigato, nascondi le posate.
Io ho avuto tempo per uccidere, è morto e sepolto.
Tu hai avuto budella da spargere ma nessuno di cui fidarti.

[Time To Waste/Alkaline Trio]


mercoledì 24 maggio 2006

The Thing From Another World

Regia: Christian Nyby, Howard Hawks
Con: Kenneth Tobey, Robert Cornthwaite, Margaret Sheridan, Dewey Martin, Douglas Spencer, James Young, William Self, Eduard Franz, Sally Ceigthon, John Dierkes, James Arness
USA 1951

Una spedizione scientifica in Antartide trova tra i ghiacci un oggetto non-identificato che dopo gli scavi si rivela essere un apparecchio volante danneggiato. Dal suo interno viene estratto un blocco di ghiaccio che sembra contenere qualcosa dall’aspetto vagamento umano e questo è portato all’interno della base. L’eccitazione per la scoperta tra gli scienziati è altissima (stavano eseguendo esperimenti sulla crescita e la riproduzione delle piante, ma se ne dimenticano ben presto), altrettanto quanto la preoccupazione dei militari che controllano la spedizione. Dal quartier generale l’ordine è di tenere sotto controllo l’oggetto e la “creatura” fino all’arrivo di una squadra, che però ritarda a causa della cattiva stagione. Le riflessioni, i pensieri, le storie e le psicologie dei protagonisti si intrecciano davanti ad un ignoto così affascinante e pieno di implicazioni profonde, ma si tramutano ben presto in terrore e tensione quando il blocco di ghiaccio incustodito inizia a sciogliersi…

Ho visto qualche sera fa questo classico della fantascienza.
Che dire... grande film, grandi atmosfere, grandi dialoghi, grandi attori.
Uno dei must (il must?) del filone fantascientifico degli anni '50, un'epoca nella quale per fare del buon cinema horror (anche se questa pellicola non è strettamente horror) non bastava alzare il volume per pochi secondi in determinate scene, espediente (abu)sato nello scarso cinema dell'orrore di oggi.
Un film che sente il peso degli anni che ha, ma il valore storico e artistico di questa pellicola non teme davvero confronti, neppure a più di mezzo secolo di distanza.

venerdì 19 maggio 2006

Continental

CONTINENTALE

Ho una necessità mortale di capire come fai
Così prossimo al conforto, tutto al tuo servizio
Il respiro più fuggente della nostra giovane vita
Una lunga camminata di ritorno a casa il venerdì sera
Hai fatto un'ultima fermata al deposito

Così prossimo alla perfezione, giuro sull’inferno, pensavo che tu lo fossi
Questo fluttuante cucciolo di fanciullo ora si è trasformato in un fanciullo depresso
Ho le tue foto sulle mie pareti
Ho una lunga lista di chiamate che dovrei fare alla tua famiglia che rimane

Avevi nove vite e ad una ad una te le sei giocate
Il chiodo finale sulla tua tomba è stato conficcato da tempo
Questa situazione non durerà a lungo, dicevi, non andrò lontano
Aspettami in macchina
Aspettami in macchina

[Continental//Alkaline Trio]

Monster Movie Fan

In un periodo come questo in cui sono particolarmente interessato al cinema Horror, com'è ovvio che sia anche le band del momento sono band molto orririfiche, seppur sempre a tinte punk: Misfits, Nekromantix, Cramps!

Troppo esilarante (e roxante) questa canzone dei Nekromantix che parla di uno che al primo appuntamento con le ragazze se le porta al cinema a vedere l'horror cazzuto di turno per allungare le mani nel buio XD ROX

"Monster Movie Fan"

To no school proms I go
I always bring my dates to the weekly horror picture show
I lean over, try to kiss her lips
She says no, go buy me some crisps

Yeah, I am a monster movie fan
In the back row of the theatre
Sitting side by side
Yeah, I am a horror picture freak
She'll be mine, oh mine
When they turn out the lights

Dracula and Frankenstein appears on the screen
Together with the meanest creatures you've ever seen
Gently I put my hand in her lap
She leaves me with a broken nose from a solid planted slap

The same thing happens to me everytime
Just trying to be nice to them, is that a crime
Another date, another week, man oh man
I just can't help it, I'm a monster movie fan

domenica 14 maggio 2006

The Devil's Rejects

TRAMA:
Messi in trappola nella loro casa isolata dallo Sceriffo Wydell e da una squadra di uomini armati, la famiglia Firefly si ritrova una mattina con le armi puntate contro, e Otis e sua sorella Baby si danno da fare per fuggire illesi dallo sbarramento di fuoco dei proiettili. Nascosti in un motel isolato, i fratelli ricercati aspettano il momento buono per incontrarsi con il loro fuggiasco padre, Captain Spaulding, ed uccidono chiunque si metta sul loro cammino.

COMMENTO:
Niente a che vedere con il prequel House Of 1000 Corpses.
Laddove il primo si presentava come un film horror omaggio a Tobe Hooper e a Wes Craven, pieno zeppo di citazioni (o plagi?) e con 15 litri di sangue che non riuscivano comunque a portare il film alla sufficienza piena, questo The Devil's Rejects si presenta subito in modo atipico, fin dal primo minuto. E' più di un film horror: è quasi un horror-western, è un film violento, sanguinario, disturbante, spietato, si tratta di peccato, punizione, pentimento, salvazione, sadismo, ma alla fine il messaggio che il film ci da è che non esistono solo buoni o cattivi, ma c'è una sottile linea che divide l'aspetto buono di un uomo da quello malvagio.
Colonna sonora da applausi.
Eccezionale.

VOTO 9

mercoledì 10 maggio 2006

Misfits - Walk Among Us

Misfits - Walk Among Us (Ruby, 1982)
1. 20 Eyes
2. I Turned Into A Martian
3. All Hell Breaks Loose
4. Vampira
5. Nike-A-Go-Go
6. Hatebreeders
7. Mommy Can I Go Out & Kill Tonight?
8. Night Of The Living Dead
9. Skulls
10. Violent World
11. Devils Whorehouse
12. Astro Zombies
13. Braineaters



Tanto più WALK AMONG US infranse i dogmi e le regole non scritte del punk, tanto più fu leggendario all'interno della scena hardcore americana di inizio anni Ottanta. I Misfits, tuttavia, avevano iniziato a suonare nel 1977 e tra le loro tappe fisse a New York c'era un certo locale chiamato CBGB's, che sicuramente non ha bisogno di presentazioni. Proprio il loro essere sopra le righe gli impedì di conquistare rispetto e -soprattutto- di ottenere un contratto discografico, che arriva solo quattro anni più tardi con la Ruby; proprio per la Ruby esce il primo full-lenght della band, destinato a diventare una pietra miliare dell'hardcore, del punk e del rock.

I Misfits, capitanati dal frontman Glenn Danzig, si presentano come un incrocio tra Ramones e Kiss: da una parte i corposi accordi e gli anthemici ritornelli a più voci ben rinfarciti di cori ne fanno dei seguaci a buon diritto della prima corrente punk newyorkese, dall'altra l'aspetto decisamente inusuale per una band punk (volti dipinti di bianco, vestiti attillati in pelle nera, armature) gli assicura una posizione ben distante da molte band della scena americana del periodo, gente come i Germs, i Dead Kennedys o i Black Flag, sicuramente più impegnati a cantare chi di nichilismo, chi di problemi sociali chi a irridere l'universo politico piuttosto che a comporre canzoni sull'oscuro quanto affascinante mondo dei B-Sides Horror degli anni Cinquanta.

E invece i Misfits attingono proprio dai film dell'orrore a basso costo l'ispirazione -oltre che per il proprio look- per le proprie canzoni: basta leggere di sfuggita i titoli delle canzoni che compongono il loro primo lavoro per accorgersene: I Turned Into A Martian, Vampira, Mommy Can I Go Out & Kill Tonight?, Night Of The Living Dead, Skulls, Devils Whorehouse, Astro Zombies, Braineaters....
Tuttavia l'alone macabro che li circonda e l'iconografia splatter fatta di zombie, teschi e vampiri che li rappresenta non devono porre in secondo piano la validità della loro proposta musicale, assolutamente di prim'ordine.

Il loro è un punk rock diretto, spesso velocizzato all'inverosimile dalla foga tipica dell'hardcore (non a caso le 13 canzoni che compongono l'album sono raccolte in poco più di 24 minuti) e reso cupo dalla voce ammaliante di Danzig e dalle tematiche trattate; i celeberrimi "WOOOAH!" quasi clowneschi appaiono puntualmente ad ogni episodio e danno alla musica dei Misfits un'impronta più solenne, come appare evidente nella impareggiabile Hatebreeders, un capolavoro di coinvolgimento e melodia, e in Night Of The Living Dead, prima canzone della band pubblicata su un EP.

La validità della formula sonora della band si conferma nella morbosa Skulls, che descrive il rituale nella decapitazione nei più morbosi particolari, e nella trascinante, indimenticabile Astro Zombies.
L'attacco è di quelli indimenticabili: alla superba 20 Eyes, scheggia sonora similmente a Nike-A-Go-Go, segue I Turned Into A Martian, nella quale Danzig descrive un ipotetico incontro alieno, direttamente dai B-Movies di fantascienza.

Le turbe adolescenziali di Glenn e il suo debito incondizionato verso Jim Morrison sono evidenti nell'unica traccia live dell'album, la velocissima Mommy Can I Go Out & Kill Tonight?.
Da non dimenticare anche alcune influenze OI!, riscontrabili in due pezzi (Devils Whorehouse, Braineaters) e la componente più estrema della proposta sonora dei Misfits, racchiusa al meglio nei pochi accordi di Violent World.

Tutte le canzoni dell'album sono la fusione quasi involontaria delle influenze pop anni Cinquanta-Sessanta dei membri della band con l'energia e la ruvidezza del punk newyorkese: il risultato è memorabile e WALK AMONG US è tuttora ricordato non solo come il disco più riuscito dei Misfits, ma anche come una delle pietre miliari del punk americano dei primi anni Ottanta.

lunedì 8 maggio 2006

The Descent - Discese Nelle Tenebre

Regia: Neil Marshall
Con: Shuana Macdonald, Natalie Mendoza, Alex reid, Saskia Mulder, Nora Jane Noone, MyAnna Buring
UK 2005

Sei amiche per la pelle, o almeno così sembrano! Un terribile incidente da dimenticare. Un segreto inconfessabile. Un tranquillo weekend di paura... nelle profondità della terra.
Un gruppo di giovani speleologhe nel tentativo di far superare a Sarah (Shauna Macdonald) il trauma della morte del marito e del figlio, decidono di immergersi nelle viscere della terra. Ma quella che apparentemente doveva essere una tranquilla scampagnata, si rivelerà ben presto una battuta di caccia tra predatori e prede, un viaggio all’inferno abitato da demoni assetati di sangue.
Il regista e sceneggiatore Neil Marshall, autore di un piccolo cult movie come Dog Soldiers, costruisce un emoglobinico horror tutto al femminile incentrato su di un gruppo di persone assediate da una presenza minacciosa.
Ma il regista inglese riesce a creare in tutta la prima parte dell’opera un’atmosfera di sottile inquietudine, un senso di ineluttabile tragedia sfruttando un ambiente poco frequentato dal genere, le caverne, un ambiente buio per eccellenza, e sappiamo bene come questo sia un elemento imprescindibile del meccanismo emozionale legato alla paura. Un luogo claustrofobico di suo, accentuato da una regia che schiaccia i personaggi con intensissimi primi piani che tolgono l’aria e rendono affannoso il respiro come sullo schermo così in platea. Un interessante lavoro preparatorio alla scesa in campo della minaccia che si annida tra gli interstizi naturali delle viscere dei Monti Appalachi (ricostruiti per l'occasione negli studi inglesi di Pinewood): le creature che vi abitano si sono adattate, nell'arco di migliaia di anni, a vivere nella più completa oscurità e, sebbene siano totalmente ciechi, il loro eccezionale udito e odorato uniti ad un'incredibile agilità li rende i padroni incontrastati di quegli oscuri cunicoli. Queste loro caratteristiche, a cui fanno da contraltare la difficoltà dei movimenti delle ragazze in spazi così angusti, umidi e scivolosi, rappresenta uno spunto narrativo di grande efficacia per generare "balzi sulle poltrone".
Un altro elemento di grande interesse è il duplice campo di battaglia che si apre sotto i nostri occhi. Un fronte costituito dalla lotta tra creature ed esseri umani, ed un secondo assai più interessante che si apre tra le sei ragazze. Una lotta per la sopravvivenza che erode lentamente le piccole e grandi certezze su cui si fonda il gruppo amicale, una lotta che è nello stesso tempo una discesa all’interno della follia umana e dei suoi più feroci istinti. La scelta di un gruppo composto da sole donne accentua queste tematiche (le donne sanno essere assai più perfide e meno disposte al perdono degli uomini) e rende l’evoluzione degli eventi meno prevedibile. Il finale è un festival dello splatter, con arti mozzati, teste divelte, sangue a fiotti che vanno a sporcare l’obiettivo della macchina da presa ed una conclusione che lascia un’inquietudine profonda difficile da dimenticare.
Un horror che rimarrà ben impresso nella vostra mente per molto tempo.

Credit: SplatterContainer

domenica 7 maggio 2006

Screeching Weasel - My Brain Hurts

Screeching Weasel - My Brain Hurts (Lookout, 1991)
1. Making You Cry
2. Slogans
3. Guest List
4. Veronica Hates Me
5. I Can See Clearly
6. Cindy's On Methadone
7. The Science Of Myth
8. What We Hate
9. Teenage Freakshow
10. Kamala's Too Nice
11. Don't Turn Out The Lights
12. Fathead
13. I Wanna Be With You Tonight
14. My Brain Hurts


Perfezionati al meglio tutti gli ingranaggi del sound, gli Screeching Weasel sfornano nel 1991 il loro capolavoro, quel MY BRAIN HURTS che alla pari con ENERGY degli Operation Ivy è riconosciuto dai più come lavoro più seminale rilasciato dalla label Lookout! e che segna l'apice della loro carriera più o meno alla pari dei tempi di ANTHEM FOR A NEW TOMORROW (1993).
MY BRAIN HURTS è la definitiva maurazione e consacrazione del punk pop della band di Ben Weasel e del chitarrista Jughead, che hanno appena sostituito la sezione ritmica e assunto un altro chitarrista, Danny "Vapid" Schaferche, diventerà nel tempo un membro fisso della band nonchè abile songwriter, seppure non paragonabile all'estroso Ben.

I 14 brani contenuti in questo lavoro costituiscono una sequenza mozzafiato, uno spaccato compattissimo della seconda ondata di punk pop, che parte da Making You Cry e arriva fino alla title-track, per una mezzora di godimento assoluto, che pur mostrando spesso e volentieri l'indiscutibile impronta ramonesiana del loro sound (Guest List, Veronica Hates Me, Cindy's On Methadone, Kamala's Too Nice), non manca di denotare alcuni elementi di maturazione sia nelle liriche (The Science Of Myth, My Brain Hurts) sia nelle musiche, corpose e irrimediabilmente catchy.

In piccoli poemi punk pop come Slogans, What We Hate e My Brain Hurts (cover di J. Nash) in realtà Weasel usa i tre accordi di Rockaway Beach e di Teenage Lobtomy per riflettere sulla condizione disperata degli adolescenti, destinati a crescere loro malgrado senza niente su cui contare; talvolta le liriche toccano punte sublimi, come appare in The Science Of Myth dove Ben Weasel critica la religione affiancandola al mito o meglio dissacrando la fede assoluta in Dio pur senza averne prove certe.

Gli episodi più demenziali e adolescenziali, Veronica Hates Me e Teenage Freakshow su tutti, in cui il gruppo asseconda magnificamente l'arte satirica del leader, si ispirano in egual misura alle vignette adolescenziali dei primi anni '60 e all'attitudine fumettosa dei Ramones.
Cindy's On Methadone potrebbe benissimo essere stata composta dai quattro fratellini di New York City e così anche Guest List, che tratta di un colpo di fulmine al concerto rock.

In Don't Turn Out The Lights Weasel scrive dalla prospettiva di un bambino che ha paura del buio, I Wanna Be With You Tonight è un'amara quanto disillusa lode ad una ragazza considerata irraggiungibile -una sorta di Listen To My Heart rivisitata-, Kamala's Too Nice invece si avvale di un testo tanto demenziale quanto sboccato.

Nonostante le numerose prove da studio seguenti, MY BRAIN HURTS resta l'apice creativo della carriera di Ben Weasel e soci, e può essere apprezzato forse ancora meglio se si fa ricorso alla versione rimasterizzata dalla Fat Wreck, uscita nel 2005.