martedì 7 agosto 2007

Stooges

Detroit, 1969. Aridi deserti di cemento. Il boom industriale produce lamiere di automobili che non fanno che aumentare la già rovente atmosfera che aleggia sulla city. Non c'è aria. Non si respira più. Un lamento strozzato viene vomitato dalla gola di uno dei tanti che si ritrova con i piedi nel fango a poco più di vent'anni. No fun, canta. Nessuno svago. La decadenza della società moderna lascia l'uomo arido, senza alcuno scopo nella sua esistenza o perlomeno senza alcuno stimolo per trovarne uno. Stiamo cadendo. Ogni giorno scendiamo di un gradino verso l'inferno. Chi lo diceva? Baudelaire. Ecco, Iggy si fa poeta maledetto della sua generazione. Una generazione di fantasmi metropolitani per i quali il real cool time è un miraggio, e lo è ancora prima di averlo mai sperimentato. L'insopportabile cappa d'afa si fonde con il fetore nauseabondo dei motel. Motel dove si consumano fugaci amplessi e squallidi momenti di condivisione carnale. Bambolina, voglio essere il tuo cane. Bambolina, Ann. Tutti fantasmi di un arido deserto di cemento. E il grido stridente si perde nel vento. Pardon, nella cappa d'afa di ua metropoli fantasma.

lunedì 6 agosto 2007

Far Behind (live)

Social Distortion